Piano emergenza ed evacuazione: perché è necessario redigerlo
Il Decreto Legislativo 81/08 e s.m.i. (Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro) individua, oltre alle misure di salvaguardia della salute dei lavoratori, anche “le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato”.
Il Piano di Emergenza è uno strumento operativo, redatto sulla base della valutazione del rischio d’incendio, volto a pianificare tutte le operazioni da mettere in atto per una corretta e puntuale gestione di tutti quegli eventi suscettibili di causare incidenti o che determinino la necessità di abbandonare la struttura.
Nel dettaglio, obiettivi del piano sono:
- la riduzione dei pericoli cui sono sottoposte le persone;
- la programmazione delle azioni che il personale e tutte le persone presenti in azienda devono compiere al fine si salvaguardare la propria e altrui incolumità;
- le eventuali operazioni di primo soccorso;
- l’individuazione di figure all’interno del personale dell’azienda cui attribuire dei compiti da svolgere durante l’emergenza per una corretta gestione di quest’ultima.
Ne deriva un il piano di emergenza ed evacuazione composto da una serie complessa di elaborati tramite il quale gestire l’emergenza.
Quando va redatto il Piano emergenza ed evacuazione?
La redazione del Piano di Emergenza risulta essere obbligatoria per tutti i luoghi di lavoro cui sono presenti dipendenti in numero pari o maggiore a 10 ovvero per tutte quelle attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco ai sensi del D.M. 16/02/1982 quali ad esempio:
- impianti ove si producono, impiegano o conservano combustibili solidi, liquidi o gassosi;
- mulini o impianti di essiccazione di cereali;
- cantieri navali;
- cementifici;
- locali di spettacolo con oltre 100 posti;
- scuole di ogni ordine, grado e tipo;
- ecc…
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